ALLA BASE
L’osteopatia tratta disfunzioni che interessano i sistemi muscolo-scheletrico, nervoso e viscerale cercando di risalire alla causa scatenante del problema per risolverlo alla base e non focalizzandosi soltanto sul sintomo doloroso.
L’osteopatia è una terapia manuale riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fondata sulle scienze fondamentali (anatomia, fisiologia, etc… ) e sulle conoscienze mediche tradizionali che attraverso manovre specifiche, si dimostra efficace per la prevenzione, valutazione ed il trattamento di alcuni disturbi che interessano non solo l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale e viscero-organico. La seduta osteopatica si serve di un insieme di tecniche esclusivamente manuali che mirano a ripristinare l’equilibrio generale del paziente, migliorando lo stato di benessere fisico e mentale.
L’osteopatia tratta disfunzioni che interessano i sistemi muscolo-scheletrico, nervoso e viscerale cercando di risalire alla causa scatenante del problema per risolverlo alla base e non focalizzandosi soltanto sul sintomo doloroso.
L’osteopatia ricopre un ruolo importante a livello preventivo ed è particolarmente indicato in alcuni ambiti come quello sportivo, posturale, pediatrico, odontoiatrico e per la donna in gravidanza.
L’osteopata si avvale spesso della collaborazione di medici specialisti, dentisti e fisioterapisti al fine di gestire un percorso di cura integrato, o con preparatori atletici per migliorare le prestazioni sportive e ridurre il rischio d’infortunio negli atleti e sportivi.
L’osteopata non si avvale di alcuno strumento o farmaco se non delle proprie mani per individuare e trattare zone disfunzionali, identificabili come aree del corpo dolenti e caratterizzate da uno stato di infiammazione
Questo approccio consiste nell’insieme di test, valutazioni e tecniche al fine di riarmonizzare la biomeccanica della struttura ristabilendo una elasticità ed una mobilità propria del distretto interssato. Tali tecniche manuali sono varie ed adattabili ad ogni tipo di paziete, hanno una forte influenza neurologica, oltre che meccanica, con lo scopo di eliminare le zone di rigidità e ristabilire la corretta nutrizione e mobilità dei tessuti che sono sede di disfunzione somatica.
Con questo approccio si tende al riequilibrio dei tessuti connettivi con lo scopo di favorire la normale mobilità, il tono e i movimenti dei visceri. Diversi disturbi vengono alleviati o risolti grazie a questa tecnica: difficoltà digestive, meteorismo, nausea, reflusso gastroesofageo, aderenze, colite, colon irritabile.
Tecnica dal tocco leggero adatta quindi a tutte le età, anche per donne in gravidanza e bambini, non invasiva, con movimenti appena percettibili, utilizzata per allentare tensioni e stress fisici che possono impedire o interrompere il movimento cranico e il conseguente regolare funzionamento del nostro organismo. Particolarmente indicata per diversi disturbi: difficoltà digestive, disturbi del sonno, cefalee, malocclusioni , dismenorrea e problemi nervosi o stress.
Sin dall’inizio la medicina osteopatica si è basata su idee e principi che hanno superato ogni sorta di avversità, idee che provenivano dalla risoluzione creativa dei problemi adottata da un medico di frontiera americano di nome Andrew Taylor Still che visse in Kansas e Missouri. Nel 1864, dopo aver perso alcuni familiari a causa della meningite spinale, la sua insoddisfazione, maturata da tempo, riguardo ai metodi della medicina ortodossa lo spinse a intensificare la ricerca di una strada migliore. Nel 1875, Stili passò qualche tempo con suo fratello, diventato morfinomane a causa di una terapia medica. Questa esperienza, aggiunta al fallimento della medicina nel salvare la sua famiglia, provocò in Still una grande avversione per i farmaci del suo tempo. Più tardi questa ostilità divenne assoluta, anche quando l’armamentario farmaceutico cominciò a trasformarsi da dannoso a giovevole. Acquisendo maggiore esperienza la sua pratica migliorò e la manipolazione divenne la sua principale modalità di trattamento. Particolare importanza veniva data alla conoscenza approfondita dell’anatomia e della biomeccanica del corpo, così che il trattamento servisse a ripristinare la normale funzionalità. Egli sosteneva che l’organismo è un efficiente laboratorio chimico che, in uno stato di salute, produce autonomamente i “medicinali” di cui necessita. L’obiettivo del trattamento era dunque quello di scoprire la causa della malattia e l’eliminazione di qualunque interferenza, così da consentire al corpo di guarire da solo. Sin dalle sue origini, la medicina osteopatica è stata una professione basata sulla domanda: “È possibile trovare un metodo migliore?”. La manipolazione osteopatica si è sviluppata come approccio sperimentale alle condizioni cliniche che non rispondevano alle terapie convenzionali dell’epoca e il suo successo pratico è il risultato della ricerca empirica che ha condotto a un altro livello. Il 22 Dicembre 2017, con l’approvazione del Ddl Lorenzin, l’Osteopatia viene identificata come professione sanitaria in Italia. L’iter delineato dal Ddl Lorenzin prevede, per la successiva istituzione della professione sanitaria di osteopata, la definizione delle competenze professionali e del relativo curriculum formativo, previo parere tecnico scientifico del Consiglio Superiore di Sanità (Css) e con accordi sanciti in Conferenza Stato-Regioni.
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